Anaciclosi

a-na-ci-clò-si

Significato Teoria sulla ricorrenza ciclica delle forme di governo

Etimologia dal greco anakýklosis, composto da anà- indietro, di nuovo, e un derivato di kýklos giro.

La monarchia degenera in tirannia; l’aristocrazia degenera in oligarchia; la democrazia degenera in oclocrazia. Nell’antica Grecia, il discorso sulle forme di governo e sulle loro degenerazioni era iniziato durante il V secolo a.C.; fu nel II secolo a.C. che lo storico Polibio espose la sua particolare teoria in merito. È la teoria dell’anaciclosi, cioè di un ricorso ciclico.

Forme primitive di monarchia si evolvono in regalità compiute, sobrie e sagge; ma la successione monarchica porta inevitabilmente ad avere sul trono qualcuno che dimentica la vocazione alta e sociale del suo ruolo, un tiranno egoista e autarchico. Questa situazione può essere rovesciata da un gruppo di persone savie e potenti, gli aristocratici, che deponendo il tiranno instaurano un’aristocrazia. Ma anche gli ottimi aristocratici, quando sono al potere, finiscono per abusarne, trasformando l’aristocrazia in un’oligarchia, un governo di pochi che perseguono il proprio tornaconto. Il male dell’oligarchia può essere abbattuto dal popolo, che riorganizza la forma di governo in una democrazia. E anche la buona democrazia, quando i rappresentanti diventano interessati a compiacere il popolo per mantenere il proprio potere, degenera, stavolta in un’oclocrazia, il governo demagogico delle masse. A questo punto, il governo può ritrovare la rettitudine in una nuova monarchia - nel potere di uno solo. E via daccapo.

Polibio notava anche alcuni casi eccezionali di forme di governo stabili e immuni ai mutamenti dell’anaciclosi: sono quelli di Sparta e di Roma, che armonizzavano i caratteri di monarchia, aristocrazia e democrazia in costituzioni miste. Ad esempio, nella Roma repubblicana, le figure dei consoli portavano i vantaggi della monarchia, il senato quelli dell’aristocrazia, mentre il buono della democrazia era espresso dai tribuni della plebe: l’equilibrio fra queste tre declinazioni delle tre forme di governo benigne assicurava una stabilità tetragona e incorruttibile. (Strano ma vero, questa è un’idea che Polibio ritratta dopo essere stato a Roma.)

Non che oggi un qualunque scienziato politico impiegherebbe la teoria dell’anaciclosi di Polibio per descrivere il susseguirsi di forme di governo diverse; ma rimane una teoria affascinante, che ha il grande merito di mostrarci un tentativo chiaro e primitivo di distinguere la storia dalla cronaca, ricercando schemi e ragioni profonde nell’avvicendarsi degli accadimenti umani.

Parola pubblicata il 30 Novembre 2015