Apocatastasi

a-po-ca-tà-sta-si

Significato Nella filosofia stoica, ricostituzione del mondo dopo la sua distruzione; in teologia, ristabilimento dell’ordine divino, anche inteso come perdono di tutti i peccatori

Etimologia dal greco apokatàstasis restaurazione, formato da apò- da e katàstasis istituzione.

Una parola elevata, propria di linguaggi filosofici e teologici - che descrive un significato interessante, e offre spunti per usi più vicini a noi.

Un elemento cardinale della filosofia stoica è la dottrina dell’Eterno ritorno: in questa filosofia, la Storia non è vista come uno sviluppo lineare di eventi, ma come un ciclo che si ripete, concludendosi con una conflagrazione universale (detta ecpirosi ) e ricominciando con l’apocatastasi. Qui il significato originario di ‘restaurazione’ è evidente. Ma la teologia cristiana si è appropriata di questo termine per indicare il ristabilimento dell’ordine voluto da Dio alla fine dei tempi: secondo alcune dottrine - bollate come eretiche nel Concilio di Costantinopoli del 553 - tale momento coinciderebbe con una redenzione universale, con cui tutti gli esseri verrebbero ricondotti al divino. Per intendersi, niente più inferno.

Anche se magari questa parola è poco conosciuta, non mancano le occasioni per usarla, specie in senso leggero e ironico: pensiamo all’apocatastasi della fine dei lavori di ristrutturazione a casa, all’apocatastasi del romanzo che finisce con la riconquista della pace iniziale, al gioco da tavolo in cui gli sfidanti si sono affrontati con ferocia, che si conclude con l’irenica apocatastasi del brindisi.

Un concetto ampio e suggestivo, che ci racconta sempre lo scorcio di una fine che è un ritorno.

Parola pubblicata il 08 Maggio 2015