Bullo

bùl-lo

Significato Teppista, arrogante

Etimologia incerto, ma probabilmente dall’alto tedesco: bule amico intimo - accezione che, discendendo l’Italia da Venezia verso Roma, si è avvicinata, specie attraverso la letteratura, al giovane prepotente, al bellimbusto.

Sappiamo tutti chi sia un bullo, quale figura problematica e spiacevole sia, quale siano i suoi connotati, il suo modo di porsi e il suo atteggiarsi. Quello che colpisce di questa parola è che data la sua origine, in alcune zone del nord Italia, specie del Veneto, gergalmente è ancora oggi una parola positiva: il bullo è il compagno ammirevole, che ha successo.

Questo passaggio in negativo segnò anche il destino di un’altra parola introdotta nello stesso periodo e negli stessi luoghi di “bullo”, ormai praticamente estinta: “ghisello”. Mutuata dal tedesco, significava “compagno”, ma dopo poco passò a indicare i malavitosi.

Eppure, a parte la speciale connotazione sociologica assunta da bullo, abbiamo fin troppe parole per indicare i giovani delinquenti, e per certo troppo poche per indicare gli amici cari: scegliere oggi di usare una parola con una connotazione positiva o negativa, in futuro forse ne determiner il senso principale, arricchendo la lingua in un senso o nell’altro.

Parola pubblicata il 27 Aprile 2011