Determinato

de-ter-mi-nà-to

Significato Specifico, stabilito; deciso, risoluto

Etimologia dal latino: determinare, composto da de e terminus limite, confine.

Si tratta di una parola comune e fertile di significati. Ricordiamo che nell’antica Roma quello di termine era un concetto molto pesante, tanto da essere un epiteto di Giove, che come Termine era protettore degli impegni e dei confini.

Il determinato è ciò a cui sono stati posti confini, è ciò che è netto, definito. Parlare di un tempo determinato per presentare un certo documento disegna un tempo a cui sono stati posti dei limiti; dire che un’equazione è determinata per “un numero x tale che…” segna un esatto numero di soluzioni; parlare di un evento avvenuto in un contesto determinato, lega l’accaduto ai caratteri di quel preciso contesto; una persona determinata a portare avanti la sua battaglia ha tracciato irrevocabilmente lo spazio della sua azione futura.

Questa parola viene usata anche con valore indefinito - il che è strano, visto che stiamo parlando di “determinato”: se dici determinate cose mi arrabbio, se esci con determinate persone ho un’idea di chi tu sia, in determinati momenti non voglio essere disturbato. Ma questo uso non è proprio trasparente. È l’ultima cosa che hai detto ad avermi fatto arrabbiare, sono proprio quelle due persone della tua compagnia che mi fanno pensare male di te, è proprio quando stavo facendo quella cosa che non volevo essere disturbato. Nel migliore dei casi l’uso dell’indefinito è un eufemismo, nel peggiore è un’estensione abusiva di qualcosa di puntuale, o la finzione di una regola. In altre parole, se dico che determinate tue caratteristiche ci rendono incompatibili o sto usando un giro di parole perché so di che cosa sto parlando, oppure non sono in grado di definire quali siano queste caratteristiche ma ne parlo in maniera surrettizia.

Parola pubblicata il 10 Febbraio 2013