Ecmnesia

ec-mne-sì-a

Significato Stato psichico alterato in cui si rivivono ricordi come se fossero il presente

Etimologia composto dal greco ek- fuori e da -mnesis, dal tema di mimnésko ricordo.

Con questa parola si descrive un’alterazione dello stato mentale particolarmente suggestiva e sconvolgente: uno stato allucinatorio in cui la persona rivive momentaneamente un ricordo antico come se fosse il presente.

Dietro una descrizione così astratta, molti riconosceranno il brivido di un’esperienza vissuta: bisnonni, nonni o genitori che, affetti da particolari patologie, si ritrovano catapultati in un passato remoto, e che si comportano come se quell’allora fosse l’ora - chiedendo o raccontando come cronaca corrente di persone o luoghi o accadimenti persi fra i veli del tempo.

Certo, si potrebbe pensare a modi per estendere questo significato al di là del significato medico: pensiamo all’ecmnesia proustiana di quando assaggi di nuovo un dolce che ti davano da mangiare da piccolo - e con gli occhi cerchi il giardino dove lo mangiavi -, o di quando ti ritrovi a fare, con i vecchi amici, un gioco che non facevi più da tanto tempo - e nulla è cambiato -, o di quando, rileggendo un libro, torni con tutto il corpo al momento in cui lo hai letto per la prima volta, al mare, il sudore, la pace, il frinire delle cicale.

Ma forse il suo senso proprio va difeso dalle inflazioni di un’estensione: è quasi uno stato sacro, davanti a cui esercitare la cura più intensa, in cui si assiste allo spezzarsi di una mente, in cui il passato diventa visibile per chi non lo ha vissuto - come quando, dopo il terremoto, lo sperone emerso dalla terra rivela strati sepolti da ere.

Parola pubblicata il 03 Gennaio 2015