Elegante

e-le-gàn-te

Significato Fine, di gusto e semplice

Etimologia dal latino: elegans da eligere scegliere - composto di ex fra e legere scegliere.

Parola di importanza capitale. Senza questa parola è impossibile definire le più alte sfumature di un’estetica che sia specchio di una levatura interiore. Il significato, come accade per le vette, è sottile, tanto che solitamente viene presa come una generica parola che indica qualcosa di fico, o alla moda, o adatto a chissà quali alte sfere di raffinatezza. Ma no.

L’elegante sgorga da un’azione esatta: lo scegliere, l’eleggere. Azione puntuale, senza sbavature né incertezze, compiuta puntando il dito di una mente che ha maturato la propria idea di bello in libera autonomia. Azione che scioglie anche connotati precisi di grazia posata, di semplicità pulita: l’elegante non è strepitoso, non si fa notare se non al modo in cui si fa notare l’armonia - con un senso di bel tratto, con la perfetta consonanza col contesto, l’abito, il portamento, il comportamento.

Quando sai qualcosa lo riesci naturalmente ad esprimere con sintesi ed efficacia, ed è parte di te; quando sai il bello, allo stesso modo, riesci ad essere elegante.

Non è elegante la donna che si presenta a teatro sotto una coltre di pelliccia - è ostentazione di ricchezza, non eleganza, e la fa apparire come un grosso ratto; è elegantissima la ragazza che si presenta al matrimonio in un fresco abito di lino bianco e scarpe basse. Non è elegante il sarcasmo di chi si vuol mostrare acuto; è elegante chi replica agli attacchi impertinenti con un detto laconico e allusivo. È sempre elegante la dimostrazione del matematico brillante; non sempre è elegante lo stile un po’ barocco di chi, magari, commenta una parola.

Parola pubblicata il 22 Agosto 2012