Galeotto

ga-le-òt-to

Significato Carcerato; mezzano

Etimologia nel primo caso, da galea nave da guerra bizantina; nel secondo dal nome di Galeotto, in francese Galehault, personaggio del ciclo bretone.

Nello stesso corpo confluiscono due parole, con significati molto diversi.

Il lavoro di rematore sulle navi era decisamente ingrato: proprio per questo era consuetudine attribuirlo come pena ai condannati. Da questa usanza - dato che un tipo di nave particolarmente diffuso era la galea - nasce il significato di ‘galera’ quale carcere, e quello di ‘galeotto’ quale carcerato. Si tratta di un termine spregiativo, sottilmente derisorio, con cui oggi si possono indicare i detenuti (anche ex), e in generale i furfanti.

Ben diverso è il discorso riguardo al galeotto inteso come mezzano, colui che favorisce l’amore fra altre persone. Nei romanzi del ciclo bretone (quelli su Re Artù, per intendersi) Galehault è il Principe delle Isole Lontane, e si presenta come un fiero nemico di Artù, con tutte le intenzioni di strappargli il regno. Ma sul campo di battaglia resta meravigliato dal fervore e dalla forza di Lancillotto - primo difensore di Artù -, tanto da decidere di abbandonare i suoi propositi di conquista. Proprio con Lancillotto finisce per stringere un’amicizia sincera, e più avanti nel racconto lo aiuterà nel suo infelice amore con Ginevra, di cui era siniscalco. Galehault, italianizzato in Galeotto, è un personaggio profondo e complesso; ma il suo nome vive come antonomasia di quel ruolo che ebbe nell’avvicinare Lancillotto e Ginevra, un ruolo di mezzano. È in questo senso che lo troviamo usato nel celebre verso dantesco Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: le vicende d’amore narrate nel libro che leggevano Paolo e Francesca li avvicinarono, e aprirono le porte alla loro illecita liaison.

Parola pubblicata il 12 Maggio 2015