Macumba

ma-cùm-ba

Significato Pratica religiosa di origine africana diffusa nell’America del sud; malocchio

Etimologia termine bantu, che significa ‘magia’, ma che è anche il nome di un antico strumento musicale.

La Macumba è una delle molte pratiche religiose a carattere spiritistico che attraverso i secoli si sono radicate nell’America del sud - specie in Brasile. Sono culti sincretici, che intrecciano credenze e riti di origine africana con religioni locali e Cristianesimo, e che arrivano ad essere piuttosto difficili da discernere gli uni dagli altri: Cadomblè, Umbanda, Quimbanda, Vudù, Macumba. In questi culti è molto forte la presenza di spiriti soprannaturali e delle anime dei morti, sono praticati sacrifici, sfrenati balli liturgici, e attraverso medium e sacerdoti è possibile guarire o fare ammalare, e attirare favori o sfavori.

In particolare, il nome ‘macumba’ è una voce della lingua bantu, che associa il significato di magia al nome di uno strumento musicale anticamente impiegato nei riti, costituito da una canna cava su cui venivano battuti e grattati dei bastoni. Oggi, in Brasile, questo nome è in particolare usato (dai non credenti) in senso spregiativo, per indicare genericamente stregoneria e superstizione.

L’uso che se ne fa in italiano non coglie molto del respiro che può avere un nome del genere: ciò che emerge (come accade anche per il vudù) è uno degli aspetti più truci, cioè il carattere nero di questa magia - tant’è che ‘macumba’ diventa sinonimo di ‘malocchio’, di rito per attirare sventure. Si fanno le macumbe ai professori meno graditi, un’impresa può avere un gran successo nonostante le macumbe, e saluti amichevolmente il tuo ex mentre gli lanci una segreta macumba.

È una parola fascinosa, che evoca mistero e potere, in cui concetti usati come quello di maledizione o di malocchio si colorano di nebuloso e primitivo esotismo.

Parola pubblicata il 09 Settembre 2015