Rivelare

ri-ve-là-re (io ri-vé-lo)

Significato Svelare, rendere noto qualcosa che non lo era; mostrare, manifestare

Etimologia dal latino revelare ‘togliere il velo’, composto di re- ‘indietro’ e velum ‘velo’.

Non ci sono molte incertezze sull’uso di questa parola, ma quando si parla della sua etimologia e sul suo “vero” significato si sentono ipotesi piuttosto bizzarre. In particolare è spesso riportato che rivelare significherebbe ‘rimettere il velo’ (ipoteticamente, dopo averlo tolto) permettendo quindi solo una fulminea occhiata a ciò che era nascosto - in contrapposizione allo svelare, che invece significherebbe ‘togliere il velo’ tout-court. Questo non è vero: ‘rivelare’ e ‘svelare’ denotano la stessa azione, cioè proprio il togliere il velo, immagine con cui simbolicamente si significa il rendere noto qualcosa di prima ignoto, o il manifestare o il mostrare qualcosa. Ma che differenza c’è allora fra rivelare e svelare?

Rivelare è una cosiddetta ‘voce dotta’: ciò significa che non è stata usata senza soluzione di continuità fin dai tempi dell’antica Roma, ma che è stata recuperata dal latino in tempi successivi - in questo caso, nel medioevo. Si tratta quindi di un recupero ‘dotto’, e ha subito avuto un grande successo in ambito religioso (le Rivelazioni con la erre maiuscola sono classicamente quelle di fede). Per quanto oggi sia un termine di uso comune, l’impronta che gli è rimasta è sicuramente alta. C’è un che di solenne e di riservato, nel rivelare - e non ogni orecchio e ogni occhio sono adatti a cogliere la rivelazione. Mentre lo svelare è forse più facile, più popolare. La stessa diversità del prefisso è eloquente: il trarre indietro il velo del rivelare è un gesto più composto e discreto del togliere che troviamo nello svelare o nel disvelare.

Così posso rivelare all’amico un segreto che mi sono tenuto a lungo dentro, l’autore del libro che sta per essere pubblicato ci rivela un significato nascosto, lo sguardo rivela una certa intenzione, la tesi si rivela fallace, il genio si rivela in piccoli particolari.

Una parola di grande grazia, che può rivelare una certa eleganza di pensiero.

Parola pubblicata il 10 Giugno 2016