Surrogare

sur-ro-gà-re (io sùr-ro-go o io sur-rò-go)

Significato Sostituire una persona o una cosa con un’altra

Etimologia dal latino subrogare ‘far eleggere qualcuno in sostituzione’, composto di sub- e rogare ‘domandare’.

Anche stavolta siamo avanti a una parola che, a partire dal primo nocciolo di significato che aveva in latino, si è sviluppata in maniera sorprendente.

Subrogare è un verbo dal significato molto preciso: descriveva l’azione del far eleggere dal popolo qualcuno in sostituzione di qualcun altro. C’è quindi un’interrogazione elettorale, nel surrogare originario - interrogazione che però non permane nel surrogare italiano, che infatti è sinonimo di ‘sostituire’ o ‘subentrare’: resta in piedi solo l’effetto sostitutivo, e non il modo con cui viene compiuta la sostituzione.

Possiamo grossomodo dividere due aree d’uso di questo verbo, nel caso in cui sia riferito a persone o invece a cose. Se si riferisce a persone, spesso siamo in ambito burocratico o giuridico: un funzionario può surrogarsi a un altro nel compiere certi atti, il creditore che viene pagato non dal debitore ma da un terzo lo può surrogare nei propri diritti (facendolo così diventare il nuovo creditore del debitore), e portando un mutuo da una banca a un’altra si surroga quest’ultima nei diritti della prima banca creditrice.

Se si riferisce a cose, ciò che si surroga acquista invece i connotati del succedaneo - diventando quindi un sostituire qualcosa con qualcos’altro che ha qualità o usi simili. Classicamente si surroga il caffè con l’orzo, lo zucchero con un dolcificante, e non si può surrogare la pratica con la mera teoria.

Una parola tutt’altro che lineare, ma anche per questo fertile e vasta.

(Nota finale: l’atto o l’effetto del surrogare si dice ‘surrogazione’; ‘surroga’ ne è variante nel lessico burocratico.)

Parola pubblicata il 19 Febbraio 2017