Adynaton

Le figure retoriche sono una bomba

a-dì-na-ton, pl. a-dì-na-ta

Significato Metalogismo consistente nella negazione della possibilità di un evento per natura possibile accostandolo a un altro per natura impossibile

Etimologia dal greco adýnatos ‘impossibile’, composto da a- privativo e dynatòs ‘possibile’, a sua volta da dýnamai ‘io posso’.

Voi che leggete, io non vi conosco. Forse entrate saltuariamente su questo sito. Oppure, come me, potreste essere accaniti lettori che quotidianamente si svegliano sperando di trovare già una nuova parola da divorare. Cascherebbe il mondo prima di perderci un appuntamento, noi.

In altre parole, se il mondo cascasse, noi ci perderemmo un appuntamento. E chiamando in aiuto un sillogismo aristotelico, capiamo anche il senso di una frase del genere: che caschi il mondo è impossibile; che ci perdiamo un appuntamento è possibile quanto che caschi il mondo; che ci perdiamo un appuntamento è impossibile.

Ecco un adynaton. Metalogismo (figura retorica che modifica il significato logico di una frase) non solo più forte di quanto sembri – ha il grande potere di evocare scenari inimmaginabili al solo scopo di esprimere l’impossibilità di un’azione, sia essa pure banale – ma anche più diffusa di quanto si pensi. Quando dite che un evento (che sì, potrebbe accadere, ma non in questo caso) accadrà solo se ne accadrà un altro (che invece proprio non può accadere, per natura) allora state costruendo un adynaton.

Il suo tono può essere a volte ironico (“Sì, certo che uscirò con te. Quando l’inferno gelerà, magari”), a volte sentenzioso (“È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”, e sull’errata traduzione di questo passo del Vangelo di Marco potremmo spendere centinaia di parole, visto la strana trasformazione dell’originale gomena in un cammello).

Ma la sua potenza non si esaurisce nei modi di dire quotidiani e nei sermoni, straripando nella grande poesia e dando forza a immagini e sentimenti; quando avrò queto il core, asciutti gli occhi / vedrem ghiacciare il foco, arder la neve: in questi due endecasillabi pregni di significato Francesco Petrarca, autore considerato iniziatore dell’Umanesimo, Corona della letteratura italiana insieme con Dante e Boccaccio, ci confessa un turbamento che potrà sparire solo quando ghiaccerà il fuoco e brucerà la neve; mai, quindi.

E Titiro, personaggio delle Bucoliche di Virgilio, celebre padre dell’ancor più celebre Eneide, dopo aver visto un giovane che difficilmente potrà dimenticare, dice che ante leves ergo pascentur in aethere cervi / et freta destituent nudos in litore pisces, / ante pererratis amborum in finibus exsul / aut Ararim Parthus bibet aut Germania Tigrim, / quam nostro illius labatur pectore vultus: ‘agili cervi pascoleranno nell’alto cielo, e i mari lasceranno i pesci indifesi sulla spiaggia, un uomo Parto berrà dal Saona e un Germano dal Tigri, prima che il volto di quello sia lavato via da noi’.

Dopo questi esempi, sarà certamente chiaro anche a voi quanto l’adynaton sia diffuso; semplicemente, spesso, non se ne conosce il nome.

E dulcis in fundo, chiudo così: dicendovi che, di usare tutti questi adynata, mi stuferò solo quando i maiali voleranno.

Parola pubblicata il 30 Giugno 2017

Le figure retoriche sono una bomba - con Mauro Aresu

Le figure retoriche pervadono la lingua e il pensiero, ad ogni livello. Con Mauro Aresu, giovane studente di lettere classiche, iniziamo un ciclo di parole rigoroso e scanzonato proprio sulle figure retoriche.