Aferesi

a-fè-re-si

Significato In linguistica, caduta di suoni a inizio di parola; in medicina, prelievo di una parte del sangue, specie come secondo elemento di parole composte

Etimologia dal greco aphàiresis ‘sottrazione’, composto da apo ‘via’ e àiresis ‘presa’.

Questa parola, che indica una sottrazione, vive in due ambiti specialistici parimenti importanti.

In linguistica descrive il fenomeno comune per cui i suoni iniziali di una parola, spesso vocali atone ma anche intere sillabe, vengono soppressi. È un tratto tipico sia della parlata informale sia della poesia. Quando ci chiedono come va diremo facilmente ‘nsomma, all’aperitivo si domanda se qualcuno vuole ‘n altro bicchiere, e se non siamo entusiasti di quello che vediamo cuocere nella padella chiediamo che cos’è ‘sta roba. E non è raro trovare versi in cui si parla de ‘l monte, o in cui l’inverno diventa verno. Talvolta l’aferesi si cristallizza nell’evoluzione di un termine: l’aferesi colpisce l’instrumentum e l’ historia latini, che diventano ‘strumento’ e ‘storia’, e se diciamo ‘stamani’ l’aferesi non si percepisce. E non si trova solo in italiano: ad esempio, chiunque padroneggi le minime basi dell’inglese sa che I am può essere scritto e pronunciato I’m.

Questo fenomeno è alla base dell’omonimo gioco enigmistico, per cui, data una definizione, vanno indovinate due parole di cui una è ottenuta togliendo le iniziali dell’altra. È da segnalare che esiste anche il fenomeno inverso, la pròstesi (o protesi), spesso determinata da ragioni eufoniche: il laurum latino diventa l’alloro, e la ‘i prostetica’ trasforma ‘Spagna’, ‘Svizzera’ e ‘strada’ in ‘Ispagna’, ‘Isvizzera’ e ‘istrada’.

In medicina, invece, l’aferesi descrive una tecnica per prelevare frazioni di sangue: se andiamo a donare il sangue, specie se di sangue intero del nostro gruppo ne hanno in abbondanza, ci sentiremo proporre una plasmaferesi o una trombocitoaferesi, per donare piuttosto plasma e piastrine (di cui, data l’alta deperibilità, c’è sempre un gran bisogno). Una parola che specie in questo senso dovrebbe essere ben nota, perché dalla sua asettica descrittività passa una porzione di civiltà capitale.

Parola pubblicata il 15 Marzo 2017