Aggio

àg-gio

Significato Maggior valore reale di mercato di una moneta o di un titolo rispetto a quello nominale o di un’altra moneta; percentuale dovuta agli esattori privati che riscuotono tributi per conto dello Stato

Etimologia forse dal greco allagion cambio.

Questa parola del lessico economico da un lato spaventa per il suo significato, che di primo acchito risulta oscuro, dall’altro incuriosisce, perché si trova in espressioni alte ma consuete come “fare aggio”.

Il concetto che descrive in realtà è piuttosto semplice: l’aggio è il guadagno che si fa nel momento in cui una certa valuta acquista maggior valore, o scambiando una certa valuta con un’altra. Diciamo che questo è il suo significato principale: questa idea del cambio vantaggioso è stata impiegata in molti ambiti, a esempio per descrivere il valore più alto di una moneta metallica rispetto al valore intrinseco del metallo di cui è composta, o il maggior valore di moneta cartacea che serviva per acquistare una determinata quantità di moneta aurea. Così si può dire che l’oro aveva un certo aggio sulla lira, o che i rivolgimenti di un periodo hanno fatto godere al franco svizzero un certo aggio sul dollaro, o che rispetto al momento dell’acquisto l’obbligazione ha un aggio rilevante. È da notare che l’aggio indica anche la percentuale che viene trattenuta dal privato esattore di tributi a titolo di compenso.

Fuor di economia, questa parola continua a significare l’immagine di un prestigio o di un valore superiore: si può notare che al festival letterario lo scrittore dappoco ma di successo fa aggio sul bravissimo saggista, che nonostante la pari bravura un pianista fa aggio su un altro per via di una migliore estroversione personale, che il professore di prestigio con tesi retrive non riesce a fare aggio sul ricercatore di frontiera.

Parola pubblicata il 21 Agosto 2014