Asintotico

a-sin-tò-ti-co

Significato Detto di ciò che tende ad avvicinarsi a qualcosa sempre di più, ma senza mai raggiungerla

Etimologia da asintoto, derivato dal greco asýmptotos ‘che non si incontra’, composto da una a- privativa e sympìptein ‘coincidere’, a sua volta composta da syn ‘insieme’ e pìptein ‘cadere’.

Dalle scienze matematiche, un concetto di importanza cardinale.

Qualcuno, fra i ricordi dei suoi studi di matematica, troverà archiviata la parola ‘asintoto’. Se ne parlava soprattutto a proposito delle iperboli - curve che, appunto, si avvicinano indefinitamente a rette chiamate ‘asintoti’, che quasi le incorniciano. L’asintoto, grossolanamente, è ciò che non viene toccato, ciò che non si incontra; ma la sua declinazione matematica ha influito in maniera importante su questo concetto: diventa ciò che non si incontra pur tendendovi, pur avvicinandovisi sempre più. Un’immagine suggestiva; e l’asintotico resta quindi ciò che tende verso un modello, un obiettivo irraggiungibile ma non lontano, anzi, sempre più prossimo.

Può dirsi asintotico il perfezionamento di un kata dell’artista marziale; il poeta lima asintoticamente il verso tentando di renderlo identico al suo sentimento; ed è asintotica la cura del bonsai - opera eternamente imperfetta.

Un concetto che ci mette davanti alla meravigliosa impossibilità della perfezione, all’irraggiungibilità di una fine compiuta (da accettare col sorriso e senza frustrazioni, magari).

Parola pubblicata il 02 Aprile 2015