Bifido

bì-fi-do

Significato Biforcuto, diviso in due; falso, menzognero

Etimologia voce dotta recuperata dal latino bifidus, composto da bi- ‘due’ e dal tema di findere ‘fendere’.

Parola secca, netta, sdrucciola, tutta imperniata sul fruscio della effe, quasi fosse il soffio su un’ancia fessa. E questa prima osservazione già chiarisce la differenza col biforcuto - parola che sostanzialmente ha il medesimo significato ma che si prende molto più tempo per essere pronunciata, che ci ripresenta un suffisso ‘-uto’ delle qualità in eccessive quantità, fissato all’immagine della forca. Il bifido ha tutta un’altra aura.

Si dice bifido ciò che è diviso in due: l’etimologia ci parla di una fenditura - fenditura, fessura, non denti o pali separati di forca. Ciò che è fenduto, idealmente o meno, anche se ha estremi separati può mantenere un’unità intima, organica. In un esempio, se parliamo della lingua biforcuta del serpente, il gusto è didascalico; se parliamo di una lingua bifida invece ci facciamo più seri e la descriviamo nel suo essere organo unico. E questo è ancor più chiaro nel bifido figurato (che non ha omologhi nel biforcuto): con la sua doppiezza tagliata diventa l’insincero, il falso, l’ipocrita, il menzognero: le duplici facce e i giochi doppi del bifido fanno capo a un’intenzione sola - bifido il sorriso che cela astio, bifida l’accoglienza di chi sta per farci un torto. E ancora, mentre le strade e i rami di fiume biforcuti si separano in nomi diversi e diverse identità, le due corsie che si stringono in una danno origine a una coda bifida che in un solo traffico scorre lentissimamente. Forse è questa unità divisa la cifra del bifido.

Poi uno può anche continuare a parlare solo di lingue bifide e (purtroppo) di spine bifide secondo usi e denominazioni standard. Ma non usare una parola così intensa in maniera creativa è un vero peccato.

Parola pubblicata il 04 Luglio 2018