Bivacco

bi-vàc-co

Significato Accampamento notturno; luogo di sosta

Etimologia attraverso il francese bivac, probabilmente derivato dal tedesco svizzero biwacht ‘guardia supplementare, secondaria’ (composto da bi- ‘presso’ e Wacht ‘guardia’), o dall’omologo olandese bijwacht.

Questa parola di matrice militare giunge in Italia con le truppe napoleoniche; dalla figura della guardia secondaria, montata in via straordinaria nel momento in cui le truppe si accampano per breve tempo e senza tende, scaturisce il significato dell’accampamento stesso, in una veste particolarmente agile e arrangiata. Presto emancipato dal contesto militare, il bivacco diventa la sosta notturna - e il luogo di tale sosta (spesso espressamente adibito a tale funzione). Durante viaggi lunghi, per riposarsi si allestiscono bivacchi, e nel mezzo di ascensioni alpinistiche di particolare complessità può essere necessario trovare un bivacco.

Ora, la disinvolta provvisorietà del bivacco contribuisce a nutrirne i connotati di trasandatezza. Non si presenta certo come un campo particolarmente curato. Così passa a indicare una sosta arrangiata: dopo il concerto il parco può essere gremito di bivacchi, il punto panoramico si trasforma in un bivacco, e di mattina si trovano su scalinate e panchine i sudici resti di bivacchi.

È l’esigenza di agilità di un viaggio che giustifica la sportività del bivacco; è la mancanza di questa esigenza che fa del bivacco una declinazione di pigrizia e sciatteria.

Parola pubblicata il 25 Luglio 2016