Cancelleria

can-cel-le-rì-a

Significato Ufficio del tribunale con compiti amministrativi; in alcuni Paesi, ufficio del primo ministro del governo; ciò che è necessario per scrivere

Etimologia dal latino medievale cancellaria, legato al latino cancellarius custode dei cancelli che separavano il pubblico dal luogo dove sedevano i giudici.

Quale è il nesso che lega la carica di primo ministro di certi governi agli articoli usati per scrivere che si comprano in cartoleria?

Nell’antica Roma, nei tribunali o durante le liturgie, giudici e principi sedevano in luoghi separati e preclusi al pubblico; questi luoghi erano protetti da cancelli, presso cui stava un ufficiale, con compiti di custode e usciere. Come è accaduto a molte antiche cariche latine (pensiamo a prefetti, questori e via dicendo), il nome di questo ufficiale, nei secoli, è rimasto, pur passando inevitabilmente a indicare ruoli diversi da quelli originari. Così il cancelliere - con la relativa cancelleria - è arrivato ai giorni nostri come funzionario amministrativo del tribunale, e, con significati meno legati all’origine latina ma comunque dotati dell’aura di un alto ufficio, come primo ministro di Stati quali Austria e Germania, e ministro delle finanze inglese (il cosiddetto “cancelliere dello scacchiere”).

Il nesso con gli strumenti per scrivere, poi, è intuitivo: specie in tempi passati, le cancellerie erano fra i pochi luoghi in cui si scrivesse, e certo fra i più importanti, e in cui si scriveva di più. Con una metonimia, il nome dell’ufficio passa a indicare l’insieme di ciò che viene usato in quell’ufficio; per cui ancora oggi, quando ci si riferisce al necessario per scrivere, si parla di cancelleria.

Parola pubblicata il 05 Ottobre 2014