Cateratta

ca-te-ràt-ta

Significato Chiusa che regola la portata d’acqua di un canale; cascata, rapida; in oculistica, opacizzazione del cristallino per ossidazione delle proteine che lo costituiscono

Etimologia dal greco: katarraktes che precipita, da katarassein gettare giù, composto da kata giù e rasso erompere, precipitare.

Le cateratte - o cataratte (etimologicamente più corretto) - nel lessico geografico sono dei punti di un corso d’acqua in cui il normale flusso è rotto e si crea una cascata, o una serie di cascate, o di rapide.

Da molti secoli l’uomo, vivendo lungo i fiumi, adatta l’ambiente circostante alle proprie esigenze, arrivando quindi a creare cateratte artificiali per regolare il deflusso delle acque: saracinesche, chiuse e dighe che a valle aggiustano la continuità della portata per evitare inondazioni, a monte allargano bacini lacustri.

Perciò, stranamente, “cateratta” indica tanto la cascata quanto la chiusa.

Quando in auto si cerca disperatamente parcheggio, marciando piano, puntualmente si viene incalzati da cateratte di camion che chiedono strada con barriti terrificanti; quando in una bella giornata di giugno si esce allegri e vestiti leggeri, all’improvviso si aprono le cateratte del cielo, in un diluvio di proporzioni bibliche; quando l’età avanza, la vista da falco viene minacciata dalle cateratte, che si chiudono a saracinesca sui raggi solari.

Parola pubblicata il 02 Giugno 2011