Ciarlatano

ciar-la-tà-no

Significato Imbonitore, venditore ambulante; imbroglione, impostore

Etimologia derivato di cerretano, probabilmente incrociato con ciarlare.

Nelle città medievali capitava spesso che arrivassero venditori ambulanti, commercianti viaggiatori - molte volte, l’unico contatto economico con l’esterno. E spesso, questi tentavano di approfittarsi dei locali vendendo rimedi miracolosi, merci straordinarie, inventando storie di fantasia e spacciandosi per persone che non erano, con grande abbondanza di chiacchiere. Ora, fra i primi a svolgere questo tipo di traffici su e giù per lo Stivale ci furono gli abitanti di Cerreto di Spoleto, splendido borgo umbro, tanto che l’intero tipo di commercianti di questo genere prese il nome di “cerretano”. questo nome, in breve, mutò forma in “ciarlatano”, probabilmente perché incrociato col verbo “ciarlare”: nessuno ciarlava come i cerretani.

Oggi la natura del ciarlatano non è cambiata poi molto: resta il venditore ambulante che imbonisce con furbizia la platea di un mercato, il medico che spaccia con eloquenza rimedi alternativi come straordinariamente efficaci, il politico doppiogiochista che persevera nel fare lunghe promesse: l’intento del ciarlatano è sempre chiaramente truffaldino, e lui finisce per essere un impostore, una contraffazione di ciò che ci si aspetta che sia.

(Però la figura dell’antico ciarlatano, anche se non è positiva, è favolosa e suggestiva, tanto lontana che è quasi difficile da immaginare: spostarsi da una città all’altra in un mondo frammentato e senza comunicazioni, e un carro, un abito solenne o di foggia orientale, un nome e un titolo fascinoso - dottor Dulcamara? - e una parlantina arguta bastano a spacciarsi per un sapiente, magari arrivato dall’altro capo del mare, vendendo filtri d’amore ed elisiri di lunga vita, portando truffe e magie in un viaggio libero e rischioso sotto il cielo.)

Parola pubblicata il 21 Ottobre 2015