Commendevole

com-men-dé-vo-le

Significato Degno di lode, apprezzabile

Etimologia da commendare, voce dotta recuperata dal latino commendare ‘dare in custodia, raccomandare’, composto di cum ‘con’ e mandare ‘affidare’.

Non è un aggettivo di uso comune, e si potrebbe liquidare come vezzo letterario di poco conto. Ma sarebbe sbagliato: è una parola potente, potente in senso letterale, e perciò è da tenere pronta all’uso.

Il suo primo pregio è che ha un significato semplice e luminoso: si dice commendevole chi o ciò che è lodevole, apprezzabile. Scaturisce dal verbo ‘commendare’, che significa ‘affidare, raccomandare, approvare’, recuperato pari pari dal latino nel Trecento. Ora, questi significati a prima vista paiono un po’ eterogenei, ma si allargano a partire da un’immagine sintetica ed elegante: un ‘affidare con’ - da un ‘mandare’ che è ‘dare in mano’. È quindi questo genere di affidamento che illumina il significato del commendevole, e dà tutto il senso di un’approvazione, di una lode che meritatamente, e con una certa solennità, conferiamo - quasi in custodia, quasi raccomandandoci.

La parola ricercata è spesso un esercizio di potere: esatta e impervia, mostra un movimento di pensiero che stupisce come un salto agile a cavallo, che mette in soggezione come l’amico che in camicia solleva due sacchi di cemento. Commentare un’iniziativa dicendo che è commendevole non solo è un complimento, ma è un complimento di pregio, corposo, espresso con la dignità di una via poco battuta e che dà un tono notevole a chi lo pronuncia; davanti al successo, porre l’accento sull’impegno commendevole che lo ha reso possibile nobilita l’impegno e chi così lo apprezza; e invece, riprendere un comportamento spregioso dicendo che è poco commendevole riesce a immiserirlo con un carisma di polso.

È una parola elegante e dai grandi effetti - che peraltro ci rende commendatori.

Parola pubblicata il 17 Marzo 2018