Contraltare

con-tral-tà-re

Significato Altare posto dirimpetto a un altro; figuratamente, contrappeso

Etimologia composto di contro e altare, dal latino altare, collegato al verbo adolére ‘far bruciare’.

Splendido esempio di una parola che a prima vista non suscita interrogativi, ma che a un esame più attento lascia un po’ interdetti.

Abbiamo un altare posto dirimpetto a un altro. Ma questa immagine non descrive solo una collocazione spaziale: abbiamo un altare contro un altro. In che senso?

L’altare è il luogo sacro per eccellenza, fulcro del culto; ma il concetto di culto non è alieno alla concorrenza. Che si pensi a religioni pagane con pantheon affollati o alle concentrazioni di cappelle dedicate a venerazioni differenti, la compresenza, anzi la contrapposizione di più altari porta a una ridistribuzione dei devoti: è in questo senso che fra altare e contraltare si viene a creare un equilibrio.

Difatti, in senso figurato (che poi è il senso in cui più massicciamente è usato questo termine) il contraltare diventa il contrappeso, l’elemento di bilanciamento - che affrontando, limitando e controllando sa portare una forma d’armonia. Nel romanzo l’atmosfera cupa fa da contraltare al sentimento d’amore del protagonista, così come alla scena grottesca del film fa da contraltare una colonna sonora pulita e aggraziata; il potente organo di amministrazione trova il suo contraltare in un organo di controllo intransigente; e l’amenità serena della piana è contraltare della cruenta battaglia che vi si è svolta.

Una parola che prende un concetto comune quale è il contrappeso da un lato inatteso, in un’immagine d’intelligenza sorprendente.

Parola pubblicata il 12 Febbraio 2017