Cooptare

co-op-tà-re (io co-òp-to)

Significato Scegliere qualcuno per far parte di un collegio su designazione dei membri del collegio stesso

Etimologia dal latino: cooptare associare, eleggere un nuovo membro, composto da co- insieme e optare scegliere.

La cooptazione non è certo il modo più democratico d’integrare un corpo collegiale: sono gli stessi membri del collegio a scegliere chi altri ne verrà a far parte - prescindendo quindi da un’elezione esterna, da un controllo. È una cifra delle aristocrazie, delle oligarchie, delle camarille: quando la scelta di chi debba partecipare ad un collegio è fondamentale per la conservazione di un potere costituito o di una linea decisionale, cooptare è d’obbligo. E se nelle società democratiche la cooptazione formale è stata relegata a casi rari e specifici (spesso d’emergenza), da un punto di vista sostanziale e clandestino è sempre comune che siano i membri di certe assemblee a designare i nuovi colleghi - membri che, rispetto ad eventuali elettori o controlli esterni, hanno di fatto un peso schiacciante sulla scelta. Può essere il caso di partiti, consigli d’amministrazione e accademie.

È molto fertile anche l’uso ironico che si può fare di questa parola: la famiglia ingerente coopterà la fidanzata del figlio; la gang coopterà un nuovo fiero membro; i nonni coopteranno i nipoti per la vendemmia.

Parola pubblicata il 05 Novembre 2013