Decampare

de-cam-pà-re (io de-càm-po)

Significato Levare, cedere il campo; recedere, ritirarsi

Etimologia dal francese décamper, composto parasintetico di camp, nel senso di ‘campo militare’.

Questa parola, che ci arriva dal francese (non senza aspro biasimo da parte di puristi ottocenteschi), ci testimonia la versatilità e l’importanza del concetto di ‘campo’.

‘Decampare’, fra i composti di ‘campo’, non è quello che capita più spesso di udire o di usare, eppure esprime il suo significato con un’incisività formidabile. Letteralmente significa abbandonare il campo di battaglia, ritirarsi armi e bagagli: data la sicura prospettiva di una sconfitta l’esercito decampa, decampa la squadra ospite dopo l’eliminazione. Ma metaforicamente questo verbo si presta a significare in generale un recedere, un ritirarsi: dopo la critica intelligente decampiamo dalle nostre originali posizioni, viste strade migliori decampiamo dal nostro difficile proposito, l’attore in tribunale decide per opportunità di decampare dalle sue pretese.

Un verbo forte di un’immagine chiara e suggestiva - il muoversi lasciando il campo di battaglia. Peraltro va detto che ha anche invitato usi figurati un po’ meno aderenti a questo significato concreto, arrivando a indicare il tralignare, l’allontanarsi dai campi dell’opportuno o del consueto: si critica la decisione dell’ente che decampa dalle proprie competenze, la regia del classico teatrale decampa dalla tradizione, la ricetta, reinterpretata, decampa dai caratteri della cucina locale.

Quando si dice che le parole possono essere rigogliose.

Parola pubblicata il 06 Luglio 2017