Dirimpetto

di-rim-pèt-to

Significato Di fronte, di faccia, davanti

Etimologia da di rimpetto.

Per lunghi secoli, fin dall’alba dell’italiano, ‘rimpetto’ e ‘dirimpetto’ si sono avvicendati con significati analoghi, e anche se oggi il primo appare raro e antiquato, per capire il dirimpetto è necessario passare anche dal rimpetto.

Siamo nel dominio delle parole e delle espressioni che descrivono una posizione nello spazio usando il riferimento di parti del corpo. In particolare il nostro richiamo al petto è molto vicino a quelli analoghi che evocano la faccia e la fronte: tutti ci significano un ‘davanti’. Ma c’è un’incoerenza curiosa: ci torna che ‘di faccia’, ‘di fronte’ significhino ‘davanti’, mentre ‘di petto’ no. Non ha questo significato. Lo acquista con l’introduzione del prefisso ‘rin-‘, e in questa peculiarità sta tanta parte della sua forza.

‘Rimpetto’ è naturalmente un derivato di ‘petto’, su cui viene installato un prefisso composto: quel ‘rin-’ (che diventa ‘rim-‘), viene ottenuto a partire dal prefisso ‘in-‘, che ci indica una direzione verso il petto, con l’aggiunta di un ‘re-’ che inverte questo verso. In altri termini, questa costruzione ci dipinge quasi un rimbalzo sul petto, e questo, rispetto alla fronte e alla faccia, conferisce corpo, massa al petto stesso. L’occupazione dello spazio qui (tratteggiata come avverbio o come aggettivo) non è geometricamente impalpabile: ciò che sta ‘davanti’, nel ‘dirimpetto’, sta davanti a qualcosa di massiccio, di corposo, ed è in virtù di questo confronto di masse che prende anche il taglio di un ‘dall’altra parte’. Se la prima associazione che ci viene in mente è l’edificio dirimpetto, un fronteggiarsi di moli edilizie, non è un caso; questo peso lo sentiamo quando parliamo del negozio dirimpetto, quando ricordiamo che abitavamo dirimpetto, che ci spostiamo dirimpetto per trovare ombra. Non è un peso sgradevole, anzi: è vivace. E questo vale anche quando ti racconto chi diavolo mi è capitato di avere dirimpetto a tavola, di quanto poco sia il mio successo dirimpetto a quello dell’amica, di abiti eleganti che non stonano dirimpetto alla dignità di un luogo.

C’è uno stare davanti, a una certa distanza (lo stare ‘di faccia’ è molto più vicino) su cui due masse, due corpi si riconoscono e confrontano. Una parola ingombrante ma incisiva, che peraltro nel derivato ‘dirimpettaio’ sa prendere una piacevolezza che arriva dal quotidiano al comico.

Parola pubblicata il 17 Giugno 2019