Disappunto

di-sap-pùn-to

Significato Irritazione, frustrazione, delusione, contrariazione

Etimologia calco dal francese désappointement, derivato dall’inglese disappoint propriamente ‘mancare all’appuntamento’, a sua volta dal francese medio desappointer ‘rimuovere dall’ufficio, destituire’.

Questa è una parola davvero importante, infatti mai come nei casi dei sentimenti negativi è importante saper modulare la comunicazione in maniera precisa, senza sbavature di esagerazione.

Innanzitutto, è da notare la complessa curiosità dell’etimo, frutto del rimbalzo fra francese e inglese - fatto che accese la critica dei puristi italiani dell’Ottocento verso questa parola. Durante questi rimbalzi le sue sfumature di significato sono via via mutate, complice la versatilità dei termini ‘appuntamento’ e ‘appuntare’, e dei loro omologhi stranieri. Le versioni su come si sia giunti al significato attuale sono discordanti, e coinvolgono immagini come il mancare all’appuntamento, o il rimuovere dall’ufficio - che rimangono comunque immagini suggestive.

Il disappunto non è proprio una delusione, anche se spesso vi viene accostato: la delusione è triste, ampia, grave, e può essere durevole. Invece il disappunto è più vicino a un’irritazione momentanea: qui la frustrazione di un’aspettativa o la contrarietà inattesa generano un sentimento negativo sì intenso ma che non ci scompone. Insomma, per il disappunto non mi getto a terra, non scoppio in lacrime, né rovescio il tavolo. È piuttosto vicino alla stizza, ma più serio e controllato. Tirando fuori i panni dalla lavatrice, mi accorgo con disappunto che la mia meravigliosa camicia bianca adesso è di un rosa à la page; mi schiarisco la voce con disappunto quando il cugino si mette a giocare mentre sono stato incaricato di farlo studiare; non nascondo il mio disappunto quando l’amico si presenta con quaranta minuti di ritardo alla cena, né quando altri ricevono la promozione che mi spettava; e scambio col cane un’occhiata carica di disappunto quando ci troviamo davanti a una cacca non mia sul tappeto.

La misura di questo termine è una ricchezza da tenere ben presente: non nega l’esser contrariati, ma lo delimita.

Parola pubblicata il 23 Maggio 2016