Effluente

ef-flu-èn-te

Significato Che sgorga fuori; rifiuti, materiale liquido di scarico

Etimologia dal latino effluens participio presente di efflùere ‘scolare, sgorgare’, comp. di ex- ‘fuori’ e flùere ‘scorrere’.

Questa parola si colloca all’interno di un’area di termini parenti ben noti (dall’affluente, al confluire, all’effluvio), ma di per sé, per quanto appaia familiare, non è molto frequentata. E però merita attenzione, perché si tratta di una carta piuttosto raffinata.

Come molti participi presenti ci si presenta in due vesti, di aggettivo e di sostantivo. Nel primo caso, splendido, qualifica ciò che sgorga fuori: dopo il faticoso scavo si rimira con soddisfazione il rivolo effluente d’acqua fredda e pura, il cioccolato fuso effluente dalla prima incisione nel tortino caldo ci fa smaniare, il sangue effluente durante la donazione non impressiona, nell’intimità ci si scambiano confidenze effluenti. Com’è più netto e specifico del proveniente, com’è più fine e grazioso dello sgorgante.

Tutta la grazia di questo aggettivo trova però una svolta selettiva non gradevolissima nel suo uso come sostantivo: infatti l’effluente è il materiale di scarico, il rifiuto, specie liquido. Si valuta l’idoneità della fogna a ricevere l’effluente, l’effluente viene condotto all’impianto di depurazione, l’effluente tossico o radioattivo necessita di uno smaltimento speciale. Probabilmente su questa specificazione ha pesato la potenzialità eufemistica che una parola delicata come questa ha, il che è pregevole, per quanto l’esito sia un po’ riduttivo.

Qualcuno noterà: se è un participio presente, dovrà esistere anche il verbo ‘effluire’. Ebbene, è desueto ma esiste, e significa, naturalmente, fluire fuori.

Parola pubblicata il 16 Luglio 2017