Epidittico

e-pi-dìt-ti-co

Significato Dimostrativo, espositivo

Etimologia dal greco epideiktikós, da epídeixis ‘dimostrazione’.

Questa parola viene solitamente usata in un ambito piuttosto circoscritto, quale è quello della retorica greca. Classicamente il genere epidittico è annoverato, accanto a quello giudiziario e a quello deliberativo, fra i tre generi del discorso retorico. Se a quello giudiziario afferiscono le orazioni pronunciate in tribunale e a quello deliberativo le orazioni volte a orientare la decisione politica di un’assemblea, quello epidittico comprende i discorsi pronunciati in occasioni pubbliche, come celebrazioni, feste o commemorazioni. Come l’etimologia ci chiarisce, quelle epidittiche sono delle orazioni volte a dimostrare o più semplicemente a esporre una tesi, o anche a elogiare qualcuno o qualcosa. (Ad esempio, il discorso “Sulla pace” di Isocrate uscito come seconda prova quest’anno al classico è proprio un’orazione epidittica).

Ma questa parola, così ricercata, si può anche usare al di fuori della retorica greca? Perché no. Dopotutto il significato di questo aggettivo è piuttosto netto e disponibile: in italiano l’epidittico altro non è che il dimostrativo, l’espositivo - con dei bei connotati di pubblicità. Può essere epidittico il discorso dell’amministratore che vuole incensare i risultati del progetto finanziato, l’articolo in cui il giornalista approfondisce gli esiti di un movimento popolare può avere dei toni epidittici, e l’intervento epidittico dello scienziato mostra la necessità di sostenere un fronte di ricerca.

È certo una parola che si può avere qualche remora a usare - sia perché si è incerti sul fatto di starla usando correttamente (ma bisogna un po’ buttarsi!), sia e soprattutto perché non è così nota da poter essere recepita facilmente (e il contesto va di sicuro scelto bene). Ma è una cesellatura da non trascurare.

(Fra l’altro, queste stesse righe potrebbero dirsi epidittiche!)

Parola pubblicata il 24 Giugno 2016