Erompere

e-róm-pe-re (io e-róm-po)

Significato Uscire, venire fuori con violenza; sorgere in modo rapido e violento

Etimologia voce dotta recuperata dal latino erùmpere, composto di ex ‘fuori’ e rùmpere ‘rompere’.

È un bel gruppetto di parenti: irrompere, prorompere, dirompere, interrompere, corrompere. Ciascuno ha le sue peculiarità di significato, più o meno evidenti; e sono le differenze meno evidenti ad essere le più interessanti.

L’erompere, letteralmente, rompe fuori, cioè rompe uscendo o esce rompendo: viene fuori con violenza. Viene recuperato dal latino nel XIV secolo, e se vogliamo cercare un’immagine per questo verbo, abbiamo tutti pronta quella dell’eruzione vulcanica - anche se pure quella cutanea calza in maniera perfetta. A differenza del prorompere, l’erompere non è direzionato; l’energia del prorompere è rivolta in avanti, quella dell’erompere semplicemente al fuori - e perciò descrive qualcosa di tanto meno controllato, indirizzato, meno contenuto. Ma la sua violenza ha un che di naturale, è un’espressione di una pressione interna che desidera solo uscire, senza accanimenti, il che differenzia l’erompere dal dirompere, che invece spacca in pezzi, maciulla, sgretola (nel XXXIV dell’Inferno Dante racconta che Lucifero Da ogne bocca dirompea co’ denti/ un peccatore, a guisa di maciulla, mica scherzi).

Allora l’acqua erompe dal tubo squarciato, erompe la folla all’uscita da scuola, erompono grida di paura, al cinema, quando BUH. Ciò che erompe esce, forte, e tendenzialmente si disperde: questa energia non s’incanala, non si concentra. Esplode, dilaga in modo incontenibile, trabocca con impeto, e passa diluendosi nel mondo.

C’è una curiosità finale non dappoco. Niente participio passato, in questo verbo, Niente tempi composti: l’erotto non si è mai stabilizzato.

Parola pubblicata il 16 Marzo 2019