Estirpare

e-stir-pà-re (io e-stìr-po)

Significato Sradicare, eliminare alla radice, distruggere

Etimologia voce dotta recuperata dal latino extirpare, composto parasintetico di stirps ‘tronco, radice, parte inferiore dell’albero’, ma anche ‘getto, pollone, ributto’, e figuratamente ‘stirpe’, con prefisso ex-.

Questo verbo descrive un’azione che richiede una forza davvero intensa, e in buona parte bruta. Quando dell’albero seccato che vogliamo rimpiazzare abbiamo tagliato tutti i rami e resta solo mezzo tronco, inizia il difficile. Le radici lo tengono profondamente stretto alla stessa terra compatta su cui devi fare leva per smuoverlo, si estendono in ogni direzione; e anche facendo un lavoro certosino con la lama di una vanga, cercando di spezzare dintorno tutte radici che puoi, la riuscita non è assicurata. Magari lo abbandoni lì, finché non marcisce, finché miracolosamente non ributta.

L’estirpare ci fa fare i conti con un concetto latino molto interessante: stirps non indicava propriamente soltanto le radici, o soltanto il tronco. Noi siamo abituati, anche quando siamo approssimativi, a tenerli sempre separati, a usare delle categorie un po’ più specifiche nel descrivere un albero, ed è quindi strano confrontarsi con un concetto come ‘parte inferiore dell’albero’, anche perché a un secondo pensiero ci accorgiamo che intuitivamente ci è del tutto familiare - è l’uno dell’albero, ciò che ne compone e sostiene la singolarità. Si capisce quale sia la portata dell’estirpare, che tipo di eliminazione, di distruzione sia: non è periferica, o distratta. È uno svellere duro, in cui si sente il crepitare delle radici strappate, il cigolio del legno - e questo vale tanto anche negli usi figurati. Si estirpano chini le erbacce dal terreno, ma si estirpa anche un tumore con una delicata operazione o un dente, si estirpa un sospetto parlando con una trasparenza inflessibile, si estirpa una piaga sociale con un’azione pianificata ed estenuante, il morale vuole estirpare il vizio, e solo con un lunghissimo lavoro su me stesso riesco ad estirpare un pregiudizio. Quell’ex- latino ci parlava di un togliere, e insomma, non è un togliere facile.

Peraltro, se in qualche orecchio l’estirpare fa suonare lo sterpo o la stirpe, è un buon suono: l’etimologia, l’immagine è sempre quella - un getto che fa il cespuglio, spinoso o prolifico.

Parola pubblicata il 20 Marzo 2019