Evemerismo

e-ve-me-rì-smo

Significato Dottrina filosofica secondo cui le divinità altro non sono che grandi personaggi umani del passato poi divinizzati

Etimologia dal nome di Evemero, filosofo e storico di età ellenistica che per primo suggerì questa interpretazione delle figure degli dèi.

Evemero, all’inizio del III secolo a.C., stese una grande opera, la “Hierà anagraphé” (traducibile con “sacra scrittura”), nella quale ha narrato il resoconto di certi suoi viaggi nel Golfo Persico - resoconto che, secondo il gusto dell’epoca, intreccia il genere memoriale a quello etnografico.

In particolare, si soffermò a descrivere la società di un certo arcipelago dell’Oceano Indiano: gli abitanti di questo arcipelago erano culturalmente molto progrediti, e l’osservazione del loro approccio al culto, specie di Zeus, gli fornì lo spunto per stendere la sua teoria. Infatti, lì, i sacerdoti avevano stilato una storia molto precisa delle loro divinità, organizzandola secondo genealogie che portavano a pensare fossero esistite veramente come grandi sovrani del passato.

Evemero colse questa suggestione generalizzandola in un modo razionalistico di interpretare la natura delle divinità; forse fra i suoi scopi c’era quello di legittimare l’apoteosi di figure come Alessandro Magno, ma comunque questa sua teoria, fra i suoi contemporanei, non ebbe successo. Fu invece ripresa dall’apologetica cristiana - cioè quel ramo della teologia che si prefigge di difendere la fede con strumenti razionali: l’evemerismo fu uno strumento utile per cercare di minare i culti pagani, offrendone una spiegazione che disinnescasse la natura soprannaturale delle relative divinità. Però fu un’arma a doppio taglio: durante l’illuminismo l’evemerismo venne in aiuto degli intellettuali che volevano confutare la divinità di Cristo.

Pur non godendo di riscontri storici rigorosi, quello dell’evemerismo è un paradigma che si rivela estremamente utile nell’osservazione di tanti fenomeni religiosi contemporanei: una quantità spaventosa di sette, congreghe e religioni istituzionali ha come fondatore e profeta un umano a cui, più o meno esplicitamente, sono attribuiti dei connotati divini.

Parola pubblicata il 03 Febbraio 2014