Fané

fa-né

Significato Sciupato, sfiorito

Etimologia adattamento della voce francese fanée, participio passato del verbo faner, in particolare riferito alle erbe che vengono fatte seccare per ottenere il fieno.

L’immagine che ci dipinge questo prestito francese è aggraziata e piacevolmente concreta: il fané è lo sfiorito, l’appassito, così come sono le erbe che, lasciate a seccare d’estate, diventano fieno. Proprio per la sua delicata eleganza (eterna suggestione del francese) si rivela eccezionale in contesti in cui è facile urtare la sensibilità di qualcuno: insomma, fra una bellezza avvizzita e una bellezza fané ci corre parecchio.

Questa parola, oltre a essere usata per indicare l’aspetto non più fresco di una persona, può anche essere riferita a oggetti e luoghi sciupati, in decadenza. Analogamente, in questi casi, la rovina avrà i connotati di una sfumatura delicata, quasi pittoresca: non è un caso se, leggendo la descrizione di un immobile in vendita, è decisamente più facile trovare parole come “rustico” o “fané”, piuttosto che “fatiscente” o “decrepito”. E quando l’amico ci presenta il suo tanto celebrato salotto degli anni venti, dire che è fané riesce senza dubbio più composto rispetto a dire che è buono solo per fare il fuoco.

Parola pubblicata il 13 Febbraio 2014