Felpato

fel-pà-to

Significato Di felpa; foderato di felpa; silenzioso, ovattato

Etimologia dal francese antico felpe, di etimo incerto.

Siamo abituati a pensare le sinestesie come associazioni di parole che afferiscono a sfere sensoriali diverse. Ma può bastare una parola sola a mescolarle, come in questo caso.

Sulla definizione di ‘felpa’ i dizionari convergono in maniera lievemente differente: possiamo dire che si tratta di un tessuto, morbido e vellutato, ottenuto con l’inserzione di un filo supplementare fra le maglie del tessuto di fondo. Alcuni (ma pare un rilievo un po’ datato) precisano che si tratta volentieri di un tessuto di seta, altri precisano che rispetto al velluto il pelo della felpa è più rado e lungo, e che si trova su una sola faccia del tessuto, in particolare internamente. Ad ogni modo, fuor di sforzo definitorio, la felpa sappiamo che cos’è, ce la mettiamo sempre - ora non proprio in questi giorni ma insomma, spesso. E ovviamente possiamo parlare dei guanti felpati, degli scarponi felpati e via dicendo. Sembra che con calore e morbidezza il felpato parli al tatto. Ma parla anche all’udito.

Per la capacità che ha la felpa di attutire i suoni di ciò che avvolge, il felpato acquisisce un significato comprimario uditivo. Si dice felpato il silenzioso, l’ovattato. Si attaglia a quei movimenti che solitamente fanno rumore, ma che per particolare grazia, discrezione e agilità vengono compiuti in silenzio - non che letteralmente sfruttino un’imbottitura. Felpato è classicamente il passo di chi entra senza farsi sentire, i piatti si lavano con gesti felpati quando nell’altra stanza il bimbo dorme, e quando non gradiamo orecchie indiscrete parliamo con voce felpata.

Felpa che copre le durezze aspre che cozzano scrosciano vibrano. Morbidezza di tatto e di suono, due percezioni sensoriali diverse di una medesima qualità fisica, figurata o no.

Parola pubblicata il 09 Agosto 2018