Feretro

fè-re-tro

Significato Bara coperta dal drappo funebre; bara

Etimologia voce dotta recuperata dal latino feretrum, che è dal greco phéretron, derivato di phérein ‘portare’.

L’origine di un termine, col suo nocciolo di significato, non ci sta sempre ritta davanti agli occhi; questo è vero anche quando l’etimologia è piuttosto trasparente, per esempio anche quando all’orecchio di molte persone il suono ‘fero’ evoca il senso di un ‘portare’. Insomma, non capita spesso di considerare come elemento essenziale del feretro il fatto che si porti.

In latino feretrum aveva dei significati un po’ più aperti: non era solo la cassa da morto, ma anche la portantina su cui veniva traslata; e questa portantina poteva anche servire nelle processioni: sopra vi si mettevano le statue degli dei. E anche nei trionfi: sopra vi si mettevano i trofei. Tanto da prendere come significato quello di trofeo stesso. Quello del feretrum era insomma un portare variegato, per quanto tutto cerimoniale.

Per noi il feretro è solo la cassa da morto, ma questo carattere resta: è la bara piena nel contesto articolato delle cerimonie funerarie - non quella che si trova nel catalogo della Taffo o quella che viene esumata, ma quella che viene esposta, quella che campeggia nella navata, quella che viene calata nella fosse. Quando il feretro è stato recuperato all’italiano (nel Trecento) intendeva in particolare la bara coperta dal drappo funebre: il latinismo chiamava un certo pregio, e drappo o non drappo il feretro ci resta aulico.

Aulico ed eufemistico. Pensare la bara gravata dal corpo e addobbata come un ‘portato’ ha una delicatezza squisita - la solita cipria con cui spennelliamo gli zigomi della morte, il solito giro che ci permette di tenerla un po’ a distanza.

Parola pubblicata il 25 Ottobre 2018