Ferragosto

fer-ra-gó-sto

Significato Festività che ricorre il 15 di agosto

Etimologia dal latino: feriae Augusti giorni di festa dell’imperatore Augusto.

Per i ritmi di vita legati ai cicli dell’agricoltura, questo è un periodo dell’anno particolarmente importante: infatti le fatiche del raccolto dei cereali giungono al culmine e volgono al termine, e in vista ci sono la vendemmia e la raccolta delle olive. Si tratta di un momento buono per riposarsi, e ritemprare lo spirito, e fare riti di propiziazione per l’inverno che già incombe.

Per questo Augusto, primo imperatore di Roma, nel 18 a.C. decise di indire le feriae Augusti in questo periodo - feriae che per esattezza iniziavano il primo giorno d’agosto -, a fianco di altre antiche festività come i Vinalia rustica e i Consualia: quale modo migliore per farsi amare dal popolo? Ad ogni modo, in epoca cristiana, nel grande sforzo di annichilire le feste pagane, il ferragosto fu spostato al 15 di agosto, in modo che potesse essere assorbito dalla festa religiosa dell’Assunzione - con cui però si è sovrapposto senza perdere la propria identità.

Infatti intorno a questa festa, che attraverso i millenni ha mantenuto una grande popolarità, sono nati molti usi: per lungo tempo è infatti stato costume che i lavoratori rendessero omaggio ai padroni delle terre che lavoravano, alle autorità religiose e agli alti dignitari della cosa pubblica, da cui ricevevano mance e doni; inoltre il ferragosto è diventata una festività spesso associata a brevi viaggi e gite fuori porta - anche per via della promozione fascista: durante il Ventennio venivano organizzati dalle istituzioni stesse.

Posta così, al mezzo d’agosto, questa festa si mostra come l’ultimo bastione sicuro prima di settembre e dell’autunno. A qualcuno, forse, farà venire in mente “La sabbia del tempo” di D’Annunzio.

Come scorrea la calda sabbia lieve
Per entro il cavo della mano in ozio,
Il cor sentì che il giorno era più breve.

E un’ansia repentina il cor m’assalse
Per l’appressar dell’umido equinozio
Che offusca l’oro delle piagge salse.

Alla sabbia del Tempo urna la mano
Era, clessidra il cor mio palpitante,
L’ombra crescente d’ogni stelo vano
Quasi ombra d’ago in tacito quadrante.

Parola pubblicata il 15 Agosto 2013