Guisa

guì-sa

Significato Modo, maniera

Etimologia dal germanico wisa, probabilmente attraverso il provenzale guiza.

Questa parola pare più difficile di quanto non sia in realtà. Quest’impressione è dovuta alla sua stretta appartenenza a registri aulici e letterari: nessuno, sensatamente, si sognerebbe mai di usarla in contesti quotidiani - fuor di scherzo.

Semplicemente, ‘guisa’ significa ‘modo, maniera’ - e per ben comprendere come è che si usa, basta tener presente che si usa proprio come ‘modo’ o ‘maniera’.

Quindi i suoi usi, per quanto alti, sono molto versatili. Ad esempio, la possiamo trovare in locuzioni generiche (all’amico che viene a teatro in maglietta chiediamo: «Ti presenti in tal guisa?», e le persone fuori dal locale posso essere abbigliate in varia guisa, ma comunque indecente), in locuzioni comparative (nel VI del Purgatorio, mentre Dante e Virgilio si avvicinano a Sordello, lui li guarda «A guisa di leon quando si posa», cioè come il leone quando aspetta, e il cuginetto ci può atterrare a guisa di wrestler), o in locuzioni consecutive («Ti ho fatto il favore di lasciarti le chiavi della macchina, a guisa che tu la possa usare, se ti aggrada», o «Ho raccolto i soldi del regalo con discrezione, in guisa che Tizio non sospettasse nulla»). Ma la casistica d’uso è davvero vasta.

Allora, quando usarla? Come è evidente, e come accennato, o ci troviamo in un contesto tanto alto da dare le vertigini (ma anche in questi contesti ‘guisa’ suona ormai affettata), oppure questa parola resta una magnifica risorsa per il gioco e l’ironia.

Parola pubblicata il 05 Luglio 2015