Incastrare

in-ca-strà-re (io in-cà-stro)

Significato Ficcare una cosa in un’altra in modo che non ne possa uscire; unire; bloccare; mettere qualcuno in una situazione da cui è difficile uscire

Etimologia probabilmente composto dal latino: in dentro e castrare tagliare - quindi, inserire in un intaglio; o forse composto sempre dal latino da in e castrum fortezza - quindi, penetrare e restare chiusi in qualcosa di saldo.

È una parola molto forte e suggestiva, che si sente con tutto il corpo, la cui immagine fondamentale si presta ad usi variegati: che si consideri l’oggetto che viene ficcato irremovibilmente in un intaglio o che si consideri l’entrare con violenza nel castello, l’incastrare è comunque un’azione di grande fisicità, di viva forza, che porta due cose a bloccarsi l’una nell’altra - figuratamente o meno.

Così si potranno incastrare dei pezzi di legno per fare una staccionata; si potrà reincastrare nel suo castone la pietra uscita dal ciondolo; grazie ad amabili concittadini che parcheggiano lasciando cinque centimetri davanti e dietro la tua auto, si potrà rimanere incastrati; non volevi andare a quella cena, ma hanno insistito con tanta gentilezza che ti hanno incastrato; la finanza, nelle proprie indagini, riuscirà ad incastrare l’evasore fiscale: in tutti questi casi, sia reali sia metaforici, un’azione conficca un oggetto o qualcuno in una posizione da cui non può più muoversi.

Parola pubblicata il 02 Luglio 2013