Ingenuo

in-gè-nuo

Significato Semplice d’animo, innocente, candido

Etimologia dal latino: ingenuus nativo, naturale, composto di in dentro e gignere generare. Propriamente, che nasce da dentro, passato poi ad indicare i nati liberi.

L’ingenuo è il candido, l’alieno al male. Con uno spirito incorrotto dal mondo - o che non ha fatto esperienza del mondo - non indovina né suppone il male in pensieri, parole ed opere altrui, né lo concepisce in sé. Questa parola ci dice di essere è la condizione nativa dell’umano, o più precisamente condizione propria dell’infanzia. In quanto tale offre il fianco a connotati spregiativi: mancanza di furbizia, di accortezza, di saggezza, di sapere, di esperienza, e in generale di tutte quelle qualità levantine che vediamo come positive e che i bambini non hanno.

Usarla in senso spregiativo ha però i suoi rischi: mettere in guardia qualcuno dicendo che è un ingenuo, o bollare di ingenuità una tal idea, o esclamare ‘ingenuo!’ col tono del lupo di mare, ci pone in una luce di superiorità tenebrosa tanto ricercata quanto ridicola e priva di fascino.

L’ingenuità è in primis un valore positivo di naturale purezza.

Parola pubblicata il 29 Novembre 2012