Kafkiano

kaf-kià-no

Significato Relativo a Kafka o alla sua opera; angosciante, assurdo, paradossale

Etimologia dal cognome di Franz Kafka.

Comunemente, questa parola è avvolta da un alone di mistero; infatti, nonostante sia nota, spesso non si sa bene quali significati abbia.

Con questo aggettivo si vuole richiamare una complessa serie di caratteri che sono propri dell’opera di Kafka; ed è proprio questa complessità a rendere nebuloso il concetto. In sintesi, possiamo dire che tante delle sue opere sono colorate da un’angoscia che è figlia del paradosso e dell’assurdità: pensiamo a La metamorfosi, in cui Gregor Samsa si sveglia trasformato in uno scarafaggio, o a Il processo, in cui Joseph K. si ritrova ad essere arrestato e sottoposto a processo per motivi ignoti: kafkiano diventa quindi ciò che è insieme incomprensibile e tormentoso.

Questo aggettivo si trova spesso attribuito a una ‘situazione’ - a ragione, visto che è proprio l’idea di alcune situazioni a generare e permettere l’approfondimento di quella nuvola di terribili sentimenti che si trova nei libri di Kafka. Sono situazioni kafkiane quelle che avviluppano ineluttabilmente nella loro assurdità, suscitando angoscia e senso di impotenza: ci si lamenta della situazione kafkiana di quando l’ufficiale comunale ci richiede dei documenti mancanti che non erano mai stati menzionati prima, reperibili in un oscuro ufficio aperto mezz’ora alla settimana previo appuntamento da prendere con sei mesi d’anticipo; il giornalista racconta la vicenda kafkiana dell’imprenditore onesto tartassato dalla mafia e dal fisco; l’emigrata, ingannata, si ritrova in una tragica situazione kafkiana, in balia di lenoni che la costringono a prostituirsi.

Una parola raffinata e vertiginosa, buona per palati fini.

Parola pubblicata il 13 Febbraio 2015