Leppo

lép-po

Significato Puzzo di grasso bruciato; vapore fetido

Etimologia probabilmente dal latino lippus ‘cisposo, infiammato, gocciolante’.

Certe parole, pur essendo nettamente desuete, appena entrano nel nostro orizzonte sanno offrirci dei significati che hanno una presa, un’immediatezza, un taglio e in definitiva un’utilità da far trasecolare.

La padella del fritto è rimasta sul fuoco: nell’intera casa, per giorni e giorni, rimane un leppo pesante. Sotto al profumo del pranzo si sente un certo leppo, che ci denuncia un primo tentativo di sugo andato in fumo. E le cattive candele spargono un leppo graveolente. Il leppo è un genere di puzzo, il puzzo del grasso, dell’oleoso che brucia - pesante, vaporoso, fumoso. E arriva a questo significato con una ributtante intelligenza poetica: il lippus latino descriveva piacevolmente il cisposo, l’infiammato che suppura, che gocciola. Ora, come si osserva ancora oggi in certi dialetti del Meridione (in varianti come lippu), questo nocciolo si è esteso a significare il grasso, l’untume; e tale estensione è colta e rilanciata dal leppo nella sua dimensione olfattiva peggiore, nella calcinazione ribruciata e appestante dell’unto. Una vera meraviglia, che volentieri si è fatta generica significando l’esalazione mefitica.

Senza contare che, al di là dei significati concreti che possiamo frequentare quotidianamente (specie intorno alla cucina), il leppo ci prepara dei significati figurati forti: dall’incandescenza del film d’azione si leva un chiaro leppo di trito ricotto; le continue battute piccanti dell’amico sanno di leppo; e in ufficio si continua a sentire il leppo del litigio fra due colleghi. Sono significati sottilmente imperniati su un’esagerazione d’ardore, greve, sgradevole, persistente. Già, perché non si deve scordare che il giusto odore di fritto (quello che spira sui lungomare a mezzogiorno) è un profumo inebriante, che parla alle volute più profonde del nostro cervello.

Parola pubblicata il 07 Luglio 2018