Litania

li-ta-nì-a

Significato Nella liturgia cattolica, preghiera formata da brevi invocazioni pronunciate dal ministro di culto a cui i fedeli rispondono con una formula; serie lunga e noiosa; lamentela insistente

Etimologia voce dotta, dal latino litania, che è dal greco litanéia ‘preghiera’.

S’incontrano molte parole di uso comune che scaturiscono dal lessico ecclesiastico, e fa sorridere la puntualità con cui la lingua le volge in ironia, con bonaria dissacrazione.

La litania propriamente è un tipo di preghiera, dal ritmo cadenzato, articolata in brevi invocazioni rivolte dal sacerdote a Dio, alla Madonna o ai santi alle quali i fedeli rispondono con formule fissate dalla liturgia (classicamente ora pro nobis, miserere Domine e via dicendo). Per quanto la ripetitività inesausta sia fonte di alta suggestione - che esperienza numinosa è entrare in una chiesa scura durante una litania! - è anche fonte di disarmante noia. Tant’è che è giusto il carattere barboso dell’invocazione a informare gli usi estesi di questa parola.

La litania diventa così la sequela interminabile, pronunciata o scritta, più noiosa e importuna che ricca: una litania di citazioni non vale a rafforzare l’argomentazione scadente, chiudiamo il giornale davanti alla litania di insulsi fatti di cronaca, ci stupisce e diverte la litania di titoli nobiliari anteposti alla firma. Inoltre, si rivela brevissimo il passo ideale che separa la litania liturgica dalla lagna insistente: basta dire che ci fa male il ginocchio per far partire la gara di litanie sui problemi di salute, il debitore prende tempo con la solita litania, e l’impiegato all’assistenza clienti si deve corazzare contro le più fantasiose litanie.

Una parola che ha tutta la massa della tradizione, colorata però di un tono schietto e smaliziato.

Parola pubblicata il 26 Dicembre 2017