Litote

li-tò-te

Significato Figura retorica che consiste nell’affermare qualcosa negando il suo contrario

Etimologia dal greco: litótes semplicità, attenuazione, da litós semplice.

È una figura retorica comunissima, che tutti usano nello scritto e nel parlato - anche se non sempre consapevolmente, e quasi mai intendendo di usare una litote. Se dico che Tizio non è uno stupido, posso aver espresso con una litote che Tizio è intelligente; se dico che Caio non è altissimo, posso aver usato una litote per dire che è basso.

L’affermazione o il giudizio veicolato dalla litote è aggraziato: il suo contrario viene negato - secondo l’etimo, attenuato. Il risultato è un’affermazione equilibrata, che non si sbilancia esplicitamente. Inoltre è una figura retorica ironica per vocazione, infatti ricordiamo che il nucleo dell’ironia altro non è che il dire una cosa per il suo opposto.

Inoltre la negazione, nella comprensione di un enunciato, viene elaborata dopo il concetto che nega. Per intendersi, se invito a non pensare ad un elefante rosa, eccolo che appare. La litote permette di giocare su questo fenomeno, introducendo un concetto nel mentre in cui lo nega. Se dico che Tizio non è uno stupido posso aver inteso il contrario, ma ho comunque incluso nel discorso il concetto di stupidità. Questo chiaramente avviene a un livello di eleganza stilistica molto alto, capace di giostrare impliciti e allusioni.

Parola pubblicata il 02 Marzo 2013