Mirifico

mi-rì-fi-co

Significato Meraviglioso, che suscita stupore

Etimologia voce dotta recuperata dal latino mirificus, composto di mirus ‘meraviglioso’ e -ficus, che è dallo stesso tema di facere ‘fare’.

È una parola senz’altro desueta; anzi se si potesse dire sensatamente che le parole muoiono, di questa si potrebbe dire che è sepolta. Ma anche se proprio oggi non la userà il commesso che in negozio cerca di venderci delle mirifiche chincaglierie natalizie, è molto utile per completare una geometria equilibrata fra sinonimi.

Il meraviglioso ha quell’-oso che indica l’abbondanza di una qualità; e per questo, oltre che per il suo suono eccezionalmente lungo e complesso, prende fisicamente e concettualmente uno spazio vasto nella frase. Il magnifico condivide col mirifico quel secondo elemento che caratterizza l’aggettivo in un fare - ma mentre l’attuazione, l’impressione del magnifico si orienta in modo ermetico e un po’ sussiegoso sul ‘grande’ (magnus), il mirifico avvita questo dinamismo immediatamente sulla meraviglia, sullo stupore, forse come rilevano certi dizionari direttamente non sul ‘meraviglioso’ del mirus, ma sul portento miracoloso del mirum. Insomma, il mirifico è precisamente ciò che fa fare l’espressione che ci affiora in volto davanti al prodigio. Un grado di precisione più sottile di quello che troviamo nella nuvola dei suoi sinonimi.

Ma si sa: le parole desuete hanno due alvei magri in cui scorrere - quello dei discorsi aulici e quello dei discorsi ironici. Se ti suggerisco il libro di racconti mirifici scritti dalla nostra conoscente, o intendo dare una somma dignità a questi racconti che davvero sono sorprendenti, oppure intendo prendermene gioco. Se ti racconto di come il ganzo della dirigente sia di una bellezza mirifica, o sono una lingua maliziosa e sarcastica e costui non è proprio un adone, oppure hai capito come se li sceglie bene? E se diciamo che ci tratteniamo ad ascoltare i discorsi mirifici del vecchio professore, o adombriamo che sta seriamente perdendo colpi o celebriamo una lucidità che non conosce appannamenti.

Anche per la predominanza di ‘i’, una vocale stretta, incisiva, il mirifico ci si presenta come un termine concentrato, penetrante. Usarlo non è un problema: il suo significato s’indovina d’acchito; ma se sceglieremo di non usarlo ci farà comunque sentire quanto ‘magnifico’, ‘meraviglioso’, ‘stupendo’, ‘mirabile’, ‘stupefacente’ e compagnia bella siano larghi, distesi. Ingombranti.

Parola pubblicata il 23 Dicembre 2018