Nausea

nàu-se-a

Significato Malessere, senso di ripugnanza che si sente fra la bocca dello stomaco e la gola; fastidio, disgusto, avversione

Etimologia voce dotta, recuperata dal latino nausea, che è dal greco nausìa ‘mal di mare’, derivato di nàus ‘nave’.

Ancora una volta tocchiamo con meraviglia uno dei meccanismi di base della lingua, e della formazione delle parole.

Se sentiamo parlare di nausea ci vengono subito in mente quelle situazioni di malessere in cui la sola idea di mangiare qualcosa ci ripugna fino al vomito, in cui proviamo un disagio fisico fra la bocca dello stomaco e la gola, magari accompagnato da sudore, salivazione. Situazioni non dolorose madavvero pessime, che ci colgono nei momenti più diversi: dall’influenza alla gravidanza, dalla sbronza alla mangiata solenne o insalubre, al viaggio in auto fra cento tornanti. Vabbè, sappiamo tutti di che si tratta.

Ciò che colpisce è che questa parola scaturisca dall’antonomasia del mal di mare, letteralmente, il mal di nave. Il caso più puro e antico di nausea, non causato da azioni proprie né sintomo di un particolare stato di salute, diventa il caso da cui ogni altra nausea è dedotta. Meccanismo linguistico naturale, non calcolato o architettato, che però, nel retaggio di questa parola, mostra un’eleganza di pensiero sovrana.

E ovviamente, vista la potenza del riferimento, i significati figurati di ‘nausea’ hanno un successo clamoroso, cavalcandone il senso di fastidio, di repulsione, e fondamentalmente di disgusto: non posso più ascoltare certe canzoni perché ormai mi danno la nausea, siamo nauseati da certe battute basse e rimasticate, e ci dà la nausea il discorso morale del doppiogiochista.

Una parola che per la sua presente caratura fisica è più di quel che sembra.

Parola pubblicata il 23 Settembre 2017