Nepotismo

ne-po-tì-smo

Significato Storicamente, tendenza dei pontefici a favorire i parenti attribuendo loro cariche e prebende; in genere, tendenza di chi ricopre ruoli importanti a favorire i propri parenti

Etimologia derivato di nepote, allotropo di nipote, derivato dal latino nepos.

La detestabile politica del nepotismo è un sempreverde che conosciamo benissimo: quotidianamente le pagine dei giornali ce ne ricordano l’attualità portando alla luce casi di persone potenti che hanno favorito o in qualche maniera sistemato con cariche, uffici, autorizzazioni e simili dei propri parenti (nel caso di semplici amici o conoscenti è forse più calzante il termine ‘clientelismo’). Certe leggi cercano di combattere il fenomeno, ma è ben radicato - e in ambiti del genere il diritto può molto meno della cultura.

Vista questa parola, sorge spontanea una domanda: perché a dare il nome a questo fenomeno sono proprio i nipoti e non ad esempio i figli? Per rispondere si deve tornare all’origine del termine, che prende corpo in riferimento a pratiche del genere che hanno segnato la vita delle alte sfere ecclesiastiche.

Avendo fatto voto di castità, papi e vescovi non avrebbero dovuto avere figli. Ma invece ne avevano a bizzeffe. E spesso, non potendo per opportunità presentarli come tali, li presentavano come nipoti (vecchi volponi…). Fu così che il trucco del finto nipote dette il nome a questa politica di favoritismi - che si estendevano anche alla famiglia di provenienza, con incarichi prestigiosi e lucrosi a pioggia. Il concetto ha avuto modo di consolidarsi nei secoli: a partire dal Duecento fino a metà del Cinquecento gli esempi eccellenti si sprecano (basti pensare ad Alessando VI Borgia e a Leone X Medici). Nel 1567 papa Pio V pose un freno a questa pratica (fra l’altro molto dispendiosa per le casse della Chiesa) con la bolla Admonet nos (meglio nota come De non infeudando), ma ci vollero altri secoli per spengerla. Oggi abbiamo (quasi) solo un meraviglioso nepotismo laico.

Parola pubblicata il 03 Agosto 2016