Palmento

pal-mén-to

Significato Macina da mulino; grande vasca usata per la pigiatura dell’uva e la fermentazione del mosto

Etimologia etimo incerto; forse dal latino pavimentum ‘pavimento, selciato’.

Non giriamoci intorno. Qui si sa che cosa vuol dire “mangiare a quattro palmenti” (che statisticamente esaurisce l’uso del termine ‘palmento’) ma non si sa da dove venga questa espressione.

Ebbene, è un po’ imbarazzante vedere come la storia vivacissima di una parola, e il suo vivacissimo uso, si siano cristallizzati in un’espressione del genere - bella e colorita, ma ormai infeconda. Il palmento, nell’accezione che più ci interessa, è la macina del mulino ad acqua. Macinare a due palmenti voleva dire, quindi, macinare con due mole, in maniera certo più rapida ed efficace che a un solo palmento. Tradizionalmente, in senso figurato, questa aggiunta di palmenti aveva di volta in volta un significato diverso. Ad esempio si poteva intendere che chi macinava a due palmenti stava facendo un doppiogioco, il marito che macinava a tre palmenti aveva un’amante (anche perché portare il grano a palmento, ovviamente, aveva pure un significato sessuale). Ma soprattutto, vista l’affinità ideale fra il macinare e il masticare, macinare a due, a tre o perfino a quattro palmenti, come diciamo oggi, diventava un mangiare con crescente foga. E questa è la nostra eredità, per cui butta mezzo chilo di pasta, perché a pranzo viene un amico che mangia a quattro palmenti.

Sull’origine del termine i linguisti sono incerti: forse richiama il pavimento, su cui la macina gira, e anche quando il palmento descrive la vasca per la pigiatura e la fermentazione dell’uva torna il riferimento al solido pavimento della vasca. Resta un termine fascinoso, retaggio di tecniche di trasformazione alimentare ormai andate, che pure rimangono segnate nel nostro patrimonio linguistico.

Parola pubblicata il 13 Settembre 2017