Poster

L'anglicismo e il gentiluomo

pòster

Significato Riproduzione a stampa di grande formato di disegni, fotografie, opere d’arte, da affiggere o appendere; nei congressi e convegni scientifici, comunicazione redatta sotto forma di manifesto

Etimologia voce inglese, ‘manifesto, affisso’, da to post ‘piazzare, collocare’.

In tanti li abbiamo avuti appesi tra le pareti e le ante degli armadi delle nostre camere, di solito per idolatrare esponenti della scena musicale e cinematografica. Le riviste attiravano acquirenti proprio inserendo tra le proprie pagine il poster dei protagonisti del numero in corso, e più grande era il formato, più velocemente ci si precipitava in edicola per accaparrarsi la propria copia.

L’origine del termine va ricondotta ad una struttura di legno, il ‘post’ appunto, fissata verticalmente, che diventa un supporto ottimale per l’affissione di manifesti e riproduzioni. Alla base troviamo, come spessissimo accade, la lingua latina, con il suo postis che significava stipite, trave o pilastro, e che diviene post in francese antico e tale rimane anche in inglese. Lo stesso termine viene mantenuto per indicare l’azione di appendere qualcosa a tale supporto per renderlo pubblico, e questo fa del poster l’oggetto di tale esposizione.

Lo scopo non è esclusivamente decorativo: la città può essere tappezzata di poster durante la campagna elettorale, o tali locandine possono costituire una delle tante espressioni della multiforme comunicazione pubblicitaria. Più recentemente, il prestito ha cominciato ad indicare anche una comunicazione in ambito scientifico, che si distingue dalla presentazione orale in quanto riassume ed espone proprio sotto forma di manifesto procedimenti e risultati.

Sebbene le fonti indichino il ‘post’ moderno, quello pubblicato su blog e reti sociali, come derivazione del messaggio postale, non dispiace immaginare una correlazione anche con l’atto della esposizione pubblica, trasferitasi da muri e bacheche fisiche a quelli virtuali.

Parola pubblicata il 31 Agosto 2018

L'anglicismo e il gentiluomo - con Eleonora Mamusa

Di nuovo sul fronte sempre caldo, interessante e scivoloso degli anglicismi: stavolta a venerdì alterni con Eleonora Mamusa, linguista e lessicografa - per riuscire a strutturare in merito idee più confacenti.