Prerogativa

pre-ro-ga-tì-va

Significato Privilegio, diritto; peculiarità, caretteristica distintiva

Etimologia voce dotta recuperata dal latino praerogativa, sostantivazione dell’aggettivo praerogativus ‘che esprime un parere prima degli altri’, da prae rogatus ‘interrogato prima’.

Questa parola ci apparecchia dei significati davvero interessanti e utili, ma soprattutto ha un’etimologia sorprendente.

Nell’ordinamento dell’antica Roma la prerogativa era la centuria che, fra i comizi centuriati, votava per prima. Per chi non lo ricordasse, quella dei comizi centuriati fu forse l’assemblea più importante di Roma, dai tempi di re Servio Tullio fino ad Augusto: secondo la logica per cui il cittadino era anche soldato, i cittadini romani erano suddivisi in classi in base al censo, cioè in base alla loro ricchezza; i cittadini delle classi più ricche erano tenuti ad avere (li pagavano di tasca propria) armamenti migliori, e ricoprivano ruoli militari più importanti, mentre quelli delle classi più povere portavano armi più modeste e avevano ruoli più umili - fino ad essere esentati del tutto dal servizio militare. Ciascuna classe si articolava in un certo numero di centurie, gruppi (non necessariamente di cento persone, a dispetto del nome) che, nell’assemblea dei comizi centuriati, esprimevano ciascuno un voto collettivo. Le competenze di quest’assemblea erano di assoluto rilievo, e andavano dall’elezione delle magistrature maggiori, alla votazione sulle leggi, fino anche a funzioni giurisdizionali. Ad ogni modo, nell’assemblea votavano per prime le centurie delle prime classi, in ordine discendente; e fra quelle della prima classe veniva estratta a sorte - e qui chiudiamo il cerchio - la prerogativa, quella che avrebbe votato avanti a tutte le altre. Un voto importante, perché ad esso volentieri si uniformavano i seguenti.

In italiano la prerogativa riemerge nel XIV secolo, indicando un privilegio, un diritto riconosciuto - qual era quello della prerogativa romana - specie attribuito a cariche pubbliche: parliamo della prerogativa regia per cui il Re d’Italia poteva nominare intere infornate di senatori, delle immunità che sono prerogative di capi di Stato, di parlamentari, di diplomatici. Ma possiamo anche parlare di come il più esperto della squadra abbia la prerogativa dell’ultima parola, o della moglie che ha la prerogativa nella scelta del menu. Inoltre - e sempre già dal XIV secolo - la prerogativa prende anche il significato di peculiarità, di caratteristica specifica: non proprio un privilegio, ma comunque qualcosa che distingue. L’abilità straordinaria nel passaggio è una prerogativa del tal giocatore di basket, il celebre accademico ha la prerogativa di una simpatia travolgente, e quel cuoco ha la prerogativa di un estro impareggiabile nella reinterpretazione dei piatti della tradizione.

Una parola delle più suggestive, che a partire da una consistenza storica notevole è stata capace di trovare sbocchi di significato sempre più vivaci.

Parola pubblicata il 11 Febbraio 2018