Promiscuo

pro-mì-scuo

Significato Misto; in grammatica, riferito a nomi che possono essere sia maschili sia femminili, senza variazione morfologica

Etimologia dal latino promiscuus, derivato da miscere mescolare.

Una parola non rara, ma su cui spesso si fa un po’ di confusione. Il promiscuo, di base, è il misto, ciò che è costituito da persone o cose mescolate. Concetto ampio, che però il più delle volte viene usato in sensi piuttosto specifici.

Ad esempio, si dicono promiscui i mezzi di trasporto che portano insieme persone e cose; società o unioni promiscue sono formate da persone di etnie o religioni diverse; le scuole promiscue sono quelle con allievi sia maschi sia femmine; si dicono promiscue le colture variegate di un appezzamento di terra, e un’attività agricola può essere promiscua quando alla coltivazione di frutta e verdura è affiancato un allevamento o la cura di un bosco.

Ci sono alcune cose da notare, nell’uso di questa parola: l’aggettivo promiscuo attribuito a realtà sociali, a organizzazioni scolastiche, a unioni matrimoniali, suona piuttosto rétro. Infatti si dice promiscuo ciò che è mescolato ma che idealmente è ben separato, ciò che è misto ma i cui componenti sono ben distinti (e, forse, dovrebbero restarlo). Insomma, la promiscuità finisce per essere il difetto di un ordine cosmico ben preciso. Lo svanire o l’indebolimento della distinzione, lo smottamento dello schema, fa venir meno anche la promiscuità: chi parlerebbe oggi di scuole promiscue? Chi parlerebbe di convivenze promiscue? O di matrimoni promiscui fra persone di origini diverse?

Ciò che resta di questo impianto moraleggiante è l’intensa e simpatica associazione della promiscuità alle abitudini sessuali: se dico che la mia cara amica conduce una vita promiscua, senza bisogno di aggiungere altro comunico qualcosa di ben preciso riguardo alla disinvoltura delle sue relazioni.

Forti di queste riflessioni, strizzando l’occhio con ironia alle crepe di un ordine e alle sfumature sessuali, si può allora parlare di quanto poco si apprezzi la promiscuità della vacanza in campeggio, della cagnolina dolce e promiscua, del conoscente snob che si lamenta della promiscuità di un locale che fu elitario.

Ultima questione rilevante è il promiscuo grammaticale. Con questo aggettivo si indicano quei sostantivi che possono essere riferiti ad ambo i sessi - senza variazione morfologica o con una variazione che interessa solo l’articolo: la tigre, il/la francese, la vittima.

Parola pubblicata il 18 Luglio 2015