Pugnace

pu-gnà-ce

Significato Battagliero, combattivo, bellicoso

Etimologia voce dotta recuperata dal latino pugnax ‘combattivo, bellicoso’, derivato di pugnare.

Questa parola appartiene alla potente categoria dei latinismi simpatici, di un registro elevato ma a buon mercato: anche chi non sappia il latino ha facilmente udito discorsi che per scherzo medievaleggiante invitavano alla pugna e a pugnare, e quindi il fatto che il verbo ‘pugnare’ in latino significhi ‘lottare, combattere’ non stupisce — e non stupisce nemmeno che in origine sia letteralmente il combattere a cazzotti. Comunque il pugnace ne è derivato, e giunge in italiano come recupero dotto nel primo Cinquecento, un momento in cui le energie del Rinascimento facevano assorbire all’italiano nugoli di parole latine.

È propriamente chi o ciò che è pronto e disposto a battersi, e capace di farlo. Individua uno spirito battagliero, combattivo, che nel suo entusiasmo perfino spinge o incita allo scontro. Non è detto che il pugnace sia fisicamente violento, anzi volentieri si parla di spiriti pugnaci nelle discussioni, a parole; né il pugnace è sempre bellicoso: il combattivo non è solo attaccabrighe, e una disposizione tosta ad aggredire il problema non è necessariamente rissosa.

Così è pugnace l’amica che perora la bellezza di un film sopra un altro, accesa di vera passione; pugnace il collega quando sostiene la sua idea luminosa senza dare quartiere, senza lasciare spiragli di indifferenza; e può darsi che il discorso che doveva calmare ci esca un po’ troppo pugnace. Certo in passato il pugnace ha avuto dei risvolti marcatamente marziali; oggi, piacevolmente, vediamo la sua carica aggressiva più vicina al grintoso e all’appassionato — un pronto-coi-pugni in senso un po’ più figurato.

Parola pubblicata il 24 Agosto 2019