Rampante

ram-pàn-te

Significato Che si arrampica; ambizioso

Etimologia participio presente di rampare, derivato di rampa, che è dall’ipotetica voce germanica (h)rampa ‘contrazione’.

Gli alberi delle famiglie di parole hanno alcuni rami più rigogliosi di altri: nel nostro caso il verbo ‘rampare’, di cui ‘rampante’ è participio presente, è ormai desueto, nonostante la rampa, l’arrampicarsi, il rampicante, il rampino, il rampone, il ramponiere - e proprio il rampante - siano, ciascuno nel suo ambito, floridi.

Il termine di base è ‘rampa’, che propriamente significa ‘zampa’, di origine germanica. Nel rampare, e soprattutto nel rampante, questo elemento ferino è colto in un moto di ascesa (presente anche nella rampa e nell’arrampicarsi). Basti pensare ai leoni e agli altri animali rampanti che popolano gli stemmi araldici, tutti maestosamente e aggressivamente dritti su una zampa, con le altre sguainate.

Questo rampante diventa allora un atteggiamento, che figuratamente può essere visto nelle persone. Un atteggimento desciso, una qualità di ambizione volta in modo determinato all’affermazione, in un salire, in un crescendo: all’avvocato rampante vengono affidate sempre più cause difficili che vince sistematicamente, il politico rampante conquista facilmente il seggio, e qualcuno si vanta di aver precorso la moda rampante.

Quest’ascesa la troviamo anche in un rampante architettonico, l’arco rampante, uno degli elementi più caratteristici dello stile gotico (la cui invenzione è peraltro uno dei fulcri del bellissimo romanzo I pilastri della terra di Ken Follet). Un arco asimmetrico di sostegno posto fuori dall’edificio, che spingendo da un lato in alto la parete, dall’altro in basso un contrafforte, scarica a terra la spinta laterale di archi e volte interne. Così supera la pesantezza dei contrafforti direttamente applicati al corpo dell’edificio, permettendo un arioso e vertiginoso sviluppo verticale.

Una parola mirabile, in cui la bestialità si scaglia in alto.

Parola pubblicata il 31 Gennaio 2018